
È stato presentato solamente da una settimana (e a breve lo vedremo in Italia), ma il Realme GT8 Pro è già diventato uno degli smartphone più discussi in Cina per la sua combinazione unica di design “personalizzabile” e prestazioni. Le prime recensioni cinesi, molto dettagliate e tecniche, mettono in luce non solo l’hardware ma anche la stretta collaborazione con Ricoh GR per un’esperienza fotografica di fascia alta.
Abbiamo analizzato alcune delle prove più approfondite pubblicate da fonti locali che toccano il processore Snapdragon 8 Elite Gen 5, il display 2K a 144Hz con picchi di luminosità fino a 7000 nit, la batteria capiente da 7000 mAh, e l’innovativo sistema di moduli intercambiabili per la fotocamera.
Realme GT8 Pro in breve
- Chipset: Snapdragon 8 Elite Gen 5 con GPU Adreno e chip dedicato R1 per gaming e super-resolution.
- Display: BOE Q10 2K 144 Hz da 6,79″ con picco 7000 nit e luminosità globale 2000 nit.
- Autonomia: batteria 7000 mAh, ricarica 120 W via cavo / 50 W wireless.
- Fotocamere: tripla 50 MP (1/1.56″ + 200 MP periscopico 3× + 50 MP ultra-wide), collaborazione Ricoh GR, video 8K.
- Gaming: fino a 144 fps, consumi ~4 W, dissipazione VC 7000 mm².
- Design: moduli fotocamera intercambiabili, spessore 8,2 mm, peso 214–217 g.
Design e Materiali
Il Realme GT8 Pro rompe davvero con l’uniformità dei flagship recenti, e lo fa partendo da una scelta concreta: moduli fotocamera sostituibili che cambiano l’aspetto del telefono in pochi secondi. Non serve comprare cover: basta il cacciavite esagonale incluso nella confezione per svitare le due viti accanto alle lenti e montare un Deco diverso.
Adotta un design fluido con ampi angoli R (arrotondati), e la curvatura segue esattamente quella del modulo fotocamera per un effetto visivo armonioso. Lo spessore si ferma a 8,2 mm, con un peso di 214 g o 217,2 g a seconda del Deco scelto. Questi numeri si traducono in un grip confortevole anche dopo ore d’uso.
Realme offre tre moduli ufficiali:
- Circolare (pre-installato)
- Quadrato
- Trasparente
Chi vuole spingersi oltre può stampare moduli personalizzati in 3D: l’azienda ha reso pubblici i parametri di progetto per incoraggiare il fai-da-te. C’è anche la possibilità di usare il telefono senza alcun modulo: l’area lenti nuda assume una forma che Realme chiama “Robert”, simile a un piccolo robot, e riduce ulteriormente il peso.
Sul fronte materiali, le varianti Blue e Green montano pelle riciclata effetto carta: più sottile, resistente e durevole della similpelle tradizionale, con una texture irregolare che ricorda quella vera e proprietà anti-macchia (probabilmente simile a quella del Realme GT2 Pro). La versione White usa, invece, vetro AG temperato con finitura opaca che non trattiene le impronte e non tende a scivolare tra le mani. Sul retro, Il logo Ricoh GR è nano-inciso, visibile ma discreto.
Display
Il pannello frontale è un OLED LTPO Q10+ personalizzato da 6,79 pollici, sviluppato in collaborazione diretta con BOE. La risoluzione è 2K (3136×1440 pixel) con refresh rate fino a 144 Hz: la densità pixel è altissima, il testo risulta nitidissimo anche da vicino, e la fluidità si nota tanto nello scrolling quanto nei giochi compatibili. Si tratta di uno schermo piatto (straight screen), quindi senza curve sui bordi laterali: una scelta che piace a chi vuole un’area visiva completamente utilizzabile senza distorsioni o tocchi involontari.
La luminosità è gestita su più livelli. In condizioni normali raggiunge 2000 nit globali, sufficienti per qualsiasi ambiente interno. All’aperto/sotto il sole, il sistema spinge fino a 4000 nit mantenendo l’accuratezza cromatica. Il picco locale arriva a 7000 nit, un valore che serve soprattutto per i contenuti HDR: i dettagli nelle scene luminose esplodono letteralmente. Al contrario, la luminosità minima scende a 1 nit, utilissima di notte.
Le cornici sono simmetriche su tutti e quattro i lati, con quella inferiore praticamente identica alle altre. Sotto lo schermo c’è un sensore impronte 3D ultrasonico, più preciso e veloce rispetto agli ottici classici, e funziona bene anche con dita umide o sporche. Il pannello, inoltre, supporta anche DC dimming a luminosità piena, che riduce lo sfarfallio percepito da chi ha occhi sensibili.
Hardware e Prestazioni
Il cuore del sistema è lo Snapdragon 8 Elite Gen 5, costruito con processo N3P di TSMC e architettura Oryon. La configurazione prevede due super-core a 4,6 GHz e sei core performance a 3,62 GHz, con una cache totale da 24 MB e accelerazione AI a livello hardware. La GPU è un’Adreno a 1,2 GHz con architettura Sliced, che porta un incremento del 23% rispetto alla generazione precedente e supporta tutte le feature di Unreal Engine 5: ray tracing hardware, Lumen, Nanite, anti-aliasing temporale e temporal super-resolution.
Nei benchmark, AnTuTu segna tra 3,88 e 4,08 milioni di punti a temperatura ambiente, con la CPU che arriva a 1.117.101 punti e la GPU a 1.422.845. GeekBench 6 restituisce 3431 punti in single-core e 10047 in multi-core. Il 3DMark Wild Life Extreme si ferma a 7405 punti con framerate medio di 44,35 fps. Sono numeri da vero flagship, ma quello che conta è come si traducono nell’uso reale.


Gaming
Il test più significativo è Genshin Impact alla massima qualità e 60 fps, girato per 30 minuti: il telefono mantiene una media di 59,96 fps senza cali visibili, con frame rate minimo sempre sopra i 45 fps anche durante i caricamenti delle mappe. Il consumo si attesta intorno ai 4W e la temperatura massima resta sotto i 36°C, quindi praticamente impercettibile al tatto. Anche in Justice (逆水寒, gioco MMORPG pesante) il frame rate resta stabile vicino ai 60 fps con 1% low a 54 fps, consumo energetico inferiore a 4W e temperatura superficiale attorno ai 38,2°C: il dispositivo consuma solo il 5% di batteria in 15 minuti di gioco intenso.


Il chip grafico dedicato R1 lavora in parallelo con la GPU Snapdragon attraverso tecnologia di rendering dual-core. In pratica, Genshin Impact può girare a 2K/120 fps con upscaling attivo: il sistema offre due modalità, “Alta Risoluzione” e “Super Risoluzione”, e quest’ultima migliora la precisione dell’immagine di “due generazioni” rispetto alla risoluzione nativa.
La differenza è particolarmente evidente nelle scene ravvicinate e negli scenari open-world. Per i giochi FPS competitivi come PUBG o Call of Duty Mobile, il sistema supporta fino a 144 fps con interpolazione frame, sfruttando appieno il refresh rate del display.
Il dissipatore VC da 7000 mm² (con copertura aumentata del 30% rispetto alla generazione precedente) distribuisce il calore in modo eccellente: anche dopo mezz’ora di gaming intenso il telefono resta fresco. A completare l’esperienza multimediale troviamo doppi altoparlanti simmetrici 1115E e un motore di vibrazione ultra-wideband 0816, che offre feedback aptico preciso durante il gioco.
Realme GT8 Pro – Fotocamere
La collaborazione con Ricoh GR non è cosmetica: il team giapponese ha co-sviluppato l’intero sistema ottico, dagli algoritmi alle ottiche fisiche, creando un processo fotografico con un vero “senso di ritualità”. La modalità Ricoh GR si attiva scorrendo il pulsante scatto verso il basso: il pulsante ha forma a capsula e riproduce il suono caratteristico delle GR fisiche, dettagli che gli utenti della serie Ricoh riconoscono subito.
La modalità è limitata temporaneamente alla fotocamera principale, ma offre cinque toni preimpostati completamente personalizzabili:
- Lo stile Standard produce colori realistici con meno artefatti digitali, e l’immagine corrisponde esattamente a ciò che si vede ad occhi nudo.
- Il tono Positivo aumenta saturazione e contrasto rispetto allo standard, con ombre più profonde: perfetto per cibo, fiori e scene urbane colorate.
- Il Negativo è descritto dai tester come “vecchio ma mai stancante”, con un forte sapore analogico e tonalità morbide: è lo stile più usato per la street photography quotidiana.
- Il Monocromatico permette di concentrarsi su composizione e dettagli, producendo immagini pulite anche in ambienti con colori caotici.
- Il bianco/nero ad alto contrasto richiede pratica ma produce risultati eccezionali: contrasto estremo, grana accentuata e forte senso narrativo, molto apprezzato dai fan di Daido Moriyama.


Come scatta?
ll sensore principale è un 50MP da 1/1.56″ con struttura ottica 7P e cinque strati di rivestimento anti-riflesso ultra-basso. La lente trasparente monta un doppio strato AR e vetro blu ad assorbimento profondo: il risultato pratico è un controllo eccellente di ghosting e flare anche in controluce. Le focali disponibili sono 28mm e 40mm (con richiamo rapido a 35mm e 50mm cliccando sui pulsanti focale), pensate per la fotografia di strada e umanistica: niente zoom libero, solo scatti rapidi e composizione pulita.


















Il teleobiettivo è un 200MP da 1/1.56″ (sensore Samsung HP5) con zoom ottico 3x e capacità lossless a 6x e 12x grazie alla risoluzione elevata. Le foto a focali intermedie sono nitidissime, senza segni evidenti di elaborazione AI: l’immagine resta naturale anche ingrandita.
La fusione multi-frame a 200MP permette di ottenere dettagli incredibili anche dopo il crop: il telefono può esportare direttamente foto 8K a 1x e 3x in condizioni di buona luce. I ritratti a distanza (concerti, eventi sportivi) mantengono una chiarezza sorprendente: questo teleobiettivo fa davvero la differenza.
L’ultra-grandangolo da 50MP offre buona nitidezza al centro e mantiene dettagli ricchi anche ai bordi, con distorsione ben controllata. Sul fronte video, il telefono supporta 4K120FPS Dolby Vision e arriva fino a 8K30FPS, con modalità Log 10-bit per chi vuole fare color grading in post-produzione: le prestazioni video sono paragonabili a quelle dei flagship Ultra di altri brand.
Autonomia e Ricarica
La batteria da 7000 mAh rappresenta un incremento di 500 mAh rispetto alla generazione precedente, ottenuto nonostante il corpo sia diventato più sottile e leggero. Questo è uno dei punti di forza reali: la capacità elevata elimina l’ansia da autonomia che ancora affligge molti flagship moderni.
Nei test di autonomia condotti con schermo al 50% di luminosità, Wi-Fi attivo e modalità bilanciata:
- Il consumo in due ore di uso misto si ferma al 17%, lasciando l’83% residuo.
- 30 minuti di Genshin Impact alla massima qualità consumano il 6%
- 45 minuti di video HD su Bilibili il 4%
- 20 minuti di Douyin (TikTok) il 3%
- 15 minuti di Weibo il 2%
- 10 minuti di navigazione il 2%.
Estendendo il test a tre ore, il consumo totale arriva al 22% con il 78% residuo: l’autonomia teorica supera le 12 ore di uso continuo intenso.
La ricarica cablata è 120W SuperVOOC (chiamata anche Light Speed Flash Charge, 光速秒充), una potenza che oggi non è più scontata. Con il caricatore originale, da 0% al 100% passano 39 minuti con schermo spento, più altri 6 minuti di trickle charging per completare la carica di mantenimento: totale 45 minuti. In 10 minuti arrivi già al 30%, sufficiente per diverse ore d’uso leggero.
C’è anche la ricarica wireless a 50W, che arricchisce i metodi di ricarica disponibili per chi ha postazioni wireless in ufficio o sul comodino. Funzionalità bonus: il bypass charging permette di giocare mentre il telefono è in carica, deviando l’alimentazione direttamente ai componenti senza passare dalla batteria: riduce efficacemente il calore durante le sessioni di gaming e preserva la salute delle celle nel lungo periodo.

Realme GT8 Pro – Le conclusioni dei recensori cinesi
Il Realme GT8 Pro si posiziona come un flagship atipico: non insegue solo i numer, ma offre scelte progettuali precise che lo distinguono dalla concorrenza.
Il design modulare con Deco intercambiabili restituisce libertà espressiva in un mercato dove tutti i telefoni sembrano cloni. La collaborazione con Ricoh GR è sostanziale, non marketing: filtri, focali e filosofia d’uso sono coerenti con la tradizione delle fotocamere street photography giapponesi.
A chi è adatto? Se cerchi un telefono per gaming pesante con autonomia super, il Realme GT8 Pro si è dimostrato capace di reggere qualsiasi titolo con consumi contenuti e zero throttling. Se ami la fotografia di strada e vorresti replicare l’estetica Ricoh senza portarti dietro una GR da 1000+ euro, qui trovi un’implementazione seria con risultati coerenti. Se ti piace personalizzare il look del telefono oltre le solite cover, il sistema Deco ti offre possibilità uniche, anche stampabili in 3D.
Chi dovrebbe evitarlo? Se cerchi il massimo della fotografia computazionale stile Pixel o iPhone, sappi che Realme GT8 Pro punta altrove: privilegia il controllo manuale e l’estetica film rispetto all’elaborazione AI aggressiva.









