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Banda 20: cos’è? Tutto su smartphone, gestori e opportunità

Ma la Banda 20…

Cos’è? A cosa serve? È davvero così necessaria e, soprattutto, quali sono gli smartphone cinesi in grado di supportarla?

Con la crescita dei principali store digitali come ➡ Gearbest, Banggood, Tomtop, Geekbuyng etc e il progressivo interesse nei confronti della tecnologia orientale e, principalmente, degli smartphone cinesi, una delle domande che leggiamo più spesso in rete è riassumibile nelle poche righe di cui sopra.

Se vuoi venire subito al dunque e al dettaglio di cosa stiamo parlando, clicca qui.
Altrimenti, lascia che ti raccontiamo un po’ come è andata…

Le frequenze telefoniche

La situazione prima della fusione Wind Tre

Nel 2011 sono state assegnate le frequenze per l’utilizzo della tecnologia LTE (4G – quarta generazione). Gli operatori che parteciparono alla gara furono quattro: Telecom Italia, Vodafone Italia, Wind Telecomunicazioni e 3 Italia.

frequenze compagnie telefoniche e banda 20

L’oggetto dell’asta furono le seguenti frequenze:

  • Banda 800 MHz (20): utilizzata da TIM, Vodafone e Wind;
  • Banda 1800 MHz (3): TIM, Vodafone e 3;
  • Banda 2000 MHz: attualmente non utilizzata;
  • Banda 2600 MHz (7): utilizzata da tutti gli operatori italiani.

La differenza sostanziale tra loro è molto semplice: più alta è la frequenza più veloce risulta la connessione dati, a discapito del raggio d’azione e delle capacità di penetrazione negli edifici.

Dal grafico che segue è possibile sottolineare due dettagli importanti:Frequenze LTE e utilizzo da parte degli operatori telefonici italiani

  • H3G Italia non utilizzava le frequenze a 800 MHz (Banda 20);
  • Wind non utilizzava le frequenze a 1800 MHz (Banda 3) per l’LTE, relegando la sua copertura solamente a quelle da 800 e 2600 MHz (Banda 20 e Banda 7).

Situazione dopo la fusione con Wind Tre

Banda 20 dopo la fusione wind Tre

Questa realtà sopra descritta è stata completamente sconvolta (almeno per i clienti Tre e, in minor parte, per quelli Wind) a seguito della fusione tra le due aziende, che porterà entro l’inizio del prossimo anno anche all’ingresso di un nuovo operatore in Italia, Iliad, che è già presente in Francia con il nome Free Mobile ma giungerà da noi con il brand Ho. Mobile.

La situazione, tuttora in divenire, vede l’abbandono da parte di Tre, del roaming su TIM per il solo traffico voce e la condivisione con la rete Wind, utilizzabile però anche per la connessione internet. Questo ha fatto sì che gli utenti Tre hanno ora accesso anche alla frequenza ad 800 MHz, la Banda 20. Allo stesso modo gli utenti Wind hanno accesso alla Banda 3 a 1800 MHz, pur rimanendo i due operatori (al momento) formalmente separati.

La neonata azienda, però, per le leggi sulla concorrenza, dovrà cedere alcune bande e diversi ripetitori al nuovo operatore Ho. Mobile. Per quanto la situazione non sia attualmente completamente chiara (per questo motivo ci proponiamo di aggiornare l’articolo per ogni cambiamento), pare certo che Ho., un po’ come ci aveva abituato in passato Tre, non disporrà di frequenze sulla Banda 20 a 800 MHz. Per quanto riguarda la copertura del territorio e l’investimento sulle future tecnologie (presto verranno messe al bando frequenze per il 5G), questo dipenderà dagli investimenti del nuovo operatore.

Banda 20 (800 MHz) – Cos’è e a cosa serve

La Banda 20 (800 MHz) è, quindi, una frequenza utilizzata dagli operatori telefonici europei (e quindi anche italiani) per veicolare il traffico dati LTE/4G.

Siccome stiamo parlando di una banda a bassa frequenza, è utile soprattutto per garantire una copertura adeguata nei centri rurali (magari troppo lontani dalle antenne) e in zone urbane ad alta densità, per riuscire ad offrire una maggiore copertura all’interno degli edifici.

Va da sé che nel caso in cui uno smartphone non fosse provvisto del supporto alla Banda 20 potrebbe essere difficoltoso (se non impossibile), in alcuni casi specifici, agganciarsi alla rete 4G.

Ma in tutto questo discorso cosa c’entrano gli smartphone cinesi?

Ebbene, la Banda 20 non viene utilizzata in tutta l’Asia (ad eccezione di alcuni stati ex sovietici) e, di conseguenza, anche in Cina e nei mercati dove i produttori cinesi vendono ufficialmente la maggior parte dei propri prodotti.

Quindi gli smartphone cinesi senza supporto a tale banda sono inutilizzabili in Italia?

No, posso essere tranquillamente utilizzati ma la capacità di connettersi alle reti 4G dipenderà da diversi fattori, ad esempio il nostro operatore telefonico:

  • Wind Tre: nonostante la rete Wind utilizzasse principalmente la Banda 20 per la connessione LTE, la fusione con Tre, ha fatto sì che tante zone che avrebbero avuto problemi di connessione al 4G sono ora adeguatamente coperte. C’è da far presente, però, che la rete LTE di Wind Tre attualmente raggiunge circa l’80% del territorio (mentre TIM e Vodafone superano il 97% di copertura) e questa percentuale va valutata secondo due fattori.Il primo è che la rete appartenente originariamente a Tre è non copre tutto questo territorio e, quindi, alcuni comuni potrebbero essere raggiunti unicamente dalla rete ex Wind (per scoprire se il vostro Comune è coperto dalla rete Tre è ancora possibile effettuare una ricerca a questo link. Naturalmente l’informazione non è esauriente in quanto la copertura potrebbe essere garantita anche dalla Banda 7 a 2600 MHz originariamente di Wind ma con raggio e penetrabilità molto minore).Il secondo è che alcune delle infrastrutture di Wind Tre verranno cedute ad Iliad e, sebbene possiamo supporre si tratterà soprattutto di quelle che si sovrapponevano in precedenza, potrebbe variare anche il livello di copertura soggetto alla Banda 20.
  • TIM e Vodafone: Utilizzano la Banda 20 per supportare i luoghi lontani dalle antenne e/o all’interno degli edifici; potremmo quindi risentire della sua assenza proprio in questi casi.

La mancanza della Banda 20, in presenza di luoghi in cui la copertura 4G LTE è presente unicamente con essa, pregiudica dunque la possibilità di connettersi in 4G, obbligando alla navigazione con i più lenti 3G, Edge o addirittura 2G.

Banda 20: quali smartphone la supportano

Il mondo degli smartphone cinesi è estremamente variegato. Esistono, infatti, alcune compagnie che producono smartphone pensati esclusivamente per il mercato cinese (o più spesso anche di altri mercati asiatici), altre che vendono sia sul mercato interno che all’estero e, infine, alcune che producono telefoni espressamente pensati per la vendita in occidente. Questo dettaglio è molto importante per il nostro discorso in quanto molto spesso, per risparmiare sui costi di alcune licenze, i telefoni prodotti per dei mercati limitati vengono venduti senza il supporto ad alcune bande LTE.

Senza Banda 20.

Per quanto possa apparire strano, alcuni dei brand cinesi più importanti vendono esclusivamente i propri prodotti in Cina e in Asia (dove, ad eccezione dei paesi ex sovietici) sono utilizzate le stesse bande cinesi). Parliamo, tra le tante, di OPPO e Vivo e simili: potenze tanto grandi da sponsorizzare squadre di calcio come il Barcellona, i Mondiali di Calcio e tanti campionati sportivi in giro per il mondo. Per molti di questi brand è difficile che vengano prodotti smartphone con la banda 20, cosa relegata (eventualmente) solo ad alcuni modelli pensati per gli uomini di affari. In questi casi spesso le ROM originali degli smartphone sono unicamente in cinese ed in inglese e solo quelle dei telefoni venduti fuori dalla Cina (ad esempio in India) possiedono i Servizi Google.

Xiaomi, fino a poco tempo fa, apparteneva di diritto a questo gruppo, pur sviluppando per molti smartphone delle ROM Global multi lingua e con i Google Services, pensate per i mercati extra-cinesi. Da tempo, però, alcuni modelli (il primo è stato il Redmi Note 3 Special Edition, seguito poi da edizioni internazionali di vari Redmi 4/4X, Redmi Note 4 Snapdragon/4X, Mi Note 2 Global, Mi MIX 2) supportano la Banda 20. Questo fino ad arrivare allo Xiaomi A1 che, invece, è pensato esclusivamente per il mercato extra-cinese e monta Android Stock con aggiornamenti gestiti dalla stessa Google.

Sono tanti i brand che vendono sia in madrepatria che all’estero ed il più famoso è certamente Huawei (ed il sub-brand Honor) ma possiamo annoverare anche OnePlus, Lenovo (anche con Moto e, in passato, ZUK), Meizu, LeEco, ZTE, Nubia. In questo caso è sempre bene prestare attenzione durante l’acquisto, in quanto non è raro che i modelli venduti per uno specifico paese siano privi della Banda 20. C’è da dire, però, che l’ultima tendenza cinese è quella di vendere telefoni con tutte le bande sbloccate, così come accade con OnePlus 5, gli ultimi Meizu e gli ultimi Nubia.

I brand che, invece, vendono esclusivamente all’estero sono quelli che possiamo considerare senza ombra di dubbio quelli minori: parliamo dei tanti Elephone, Vernee, Ulefone, Blackview, LEAGOO, UMIDIGI, Maze, Bluboo ecc.ecc. In questo caso i telefoni sono venduti con tutte le bande attive, il software internazionale (spesso molto simile a quello stock di Android) e gli alimentatori europei. L’acquisto, dunque, per quanto riguarda la banda 20 più ritenersi più che sicuro pur con la consapevolezza di avere a che fare con prodotti solitamente meno pregiati, seguiti e supportati.

Con questo articolo speriamo di aver chiarito alcuni dubbi riguardanti gli smartphone cinesi ed il supporto alle nostre reti 4G.

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