
Il produttore cinese Unitree ha mostrato nuovi progressi del suo robot umanoide G1. In un video ufficiale, l’azienda sottopone la piattaforma a spinte, calci e urti con una sedia, simulando disturbi esterni. Nonostante le sollecitazioni, il sistema mantiene la stabilità o si rialza rapidamente. La clip si chiude con una sequenza di salti mortali consecutivi, a testimonianza della maturità del controllo dinamico.
Novità: modalità “anti‑gravity” e resilienza alle perturbazioni
Secondo Unitree, il G1 ha appreso una modalità di controllo definita “anti‑gravity”, progettata per incrementare la stabilità durante sequenze di movimento complesse. L’obiettivo è ridurre la perdita di equilibrio e, in caso di caduta, abbreviare il tempo di recupero con una manovra di rialzata rapida.
Nel video si osservano:
– Spinte laterali, calci e urti con oggetti per testare la robustezza del controllo del baricentro.
– Rialzata autonoma dopo cadute intenzionali, senza assistenza esterna.
– Esecuzione di salti mortali consecutivi, indice di coordinazione articolare e ripartizione accurata dei carichi.
Sebbene i “test di abuso” siano controversi, restano uno standard nell’industria per misurare la capacità di rifiutare perturbazioni, la stabilità dinamica e la qualità degli algoritmi di controllo.
Prestazioni: velocità e risultati nei test
Oltre alla resilienza, G1 si distingue per la velocità di spostamento e la gestione di terreni complessi. L’azienda rivendica risultati competitivi in eventi sportivi dedicati ai robot umanoidi.
Dati salienti dichiarati:
– Velocità massima di 4,78 m/s (con test interni che avrebbero superato 5 m/s).
– Quattro ori ai “World Humanoid Robot Games” (1500 m, 400 m, 100 m ostacoli, 4×100 m staffetta).
– 100 m ostacoli vinti in 33,71 s, con passaggi su ciottoli, scale a più livelli e rampe, a conferma della capacità di adattare in tempo reale la cadenza del passo e la postura.
– Nel marzo 2024, esecuzione del primo side flip “da fermo” con atterraggio su una sola gamba mantenendo l’equilibrio dinamico, un esercizio che stressa sia i servomotori sia gli algoritmi di controllo del baricentro.
Questi elementi suggeriscono un’evoluzione concreta nel controllo locomotorio e nella gestione della potenza, aspetti critici per l’operatività reale dei robot bipedali.
Comparto di locomozione e controllo
La combinazione di salti acrobatici, corsa ad alta velocità e rialzata post‑caduta lascia intendere un’integrazione stretta tra:
– Attuatori con coppia elevata e risposta rapida per generare impulso e assorbire gli impatti.
– Algoritmi di ottimizzazione del baricentro (CoM) e del posizionamento dei piedi per garantire margine di stabilità.
– Strategie di controllo predittivo per correggere traiettorie e postura entro pochi millisecondi.
Sebbene Unitree non abbia dettagliato in questa sede i parametri hardware (come gradi di libertà, capacità di carico o autonomia), la dimostrazione punta chiaramente sulla locomozione e sulla reiezione delle perturbazioni.
Prezzo e potenzialità
La versione base di Unitree G1 è proposta a partire da 99.000 yuan (circa €12.600), con riferimento al listino 2024 e delle apparizioni su AliExpress. Il posizionamento prezzo è aggressivo rispetto alla media degli umanoidi di ricerca, e potrebbe renderlo appetibile a laboratori, università e team di sviluppo interessati a testare algoritmi di locomozione avanzata.
L’ultimo video consolida l’immagine di G1 come piattaforma focalizzata su velocità, equilibrio e recupero post‑caduta. Restano però interrogativi chiave per l’impiego in scenari reali: autonomia energetica, capacità di manipolazione (mani, presa, carico utile), robustezza dei componenti nel lungo periodo e sicurezza in ambienti condivisi con l’uomo. La dimostrazione è convincente sul fronte locomotorio, ma il salto da acrobata a lavoratore generalista richiede progressi sistemici su percezione, pianificazione di alto livello e integrazione di strumenti e mani destre.
In sintesi, Unitree continua a spingere sul limite delle performance dinamiche degli umanoidi. Se le capacità mostrate saranno replicabili fuori dal laboratorio e con cicli operativi prolungati, G1 potrebbe ritagliarsi un ruolo competitivo nel panorama dei robot bipedi ad alte prestazioni.
E a voi, fa paura o curiosità?