Galaxy S26 Ultra potrebbe adottare un OLED M14: più luminosità ed efficienza

Secondo un report di ET News, Samsung starebbe preparando un importante rinnovamento del display per il futuro Galaxy S26 Ultra. Il top di gamma del 2026 potrebbe debuttare con pannelli OLED M14 abbinati alla tecnologia CoE (Color filter on Encapsulation), puntando a maggiore luminosità, migliori consumi e schermi più sottili. Le novità, però, non sarebbero estese all’intera serie.

Display e nuove tecnologie OLED

Il presunto passaggio a M14 segnerebbe un cambio di passo rispetto agli attuali pannelli basati su M13, introducendo materiali e processi più efficienti. L’adozione di CoE rimuove il tradizionale polarizzatore (che aggiunge spessore e incide sui consumi) integrando il filtro colore direttamente nello strato di incapsulamento dell’OLED. Insieme, questi interventi mirano a:

– spingere la luminosità di picco oltre 2.600 nit, migliorando la leggibilità in esterni;

– ridurre i consumi a parità di luminanza, con impatto positivo su autonomia e temperature;

– assottigliare il modulo del display, a vantaggio di design e peso complessivo.

M14 e materiali al deuterio

Il set di materiali M14 introdurrebbe host al deuterio su tutti gli emettitori RGB, non solo su specifiche componenti. Questa scelta tende ad aumentare l’efficienza quantica e la stabilità del pannello, con benefici attesi su:

– durata nel tempo (minor degrado dei subpixel);

– uniformità della luminosità dopo lunghi periodi d’uso;

– consumo energetico, soprattutto ai livelli di luminanza tipici dell’uso quotidiano.

CoE e Black Pixel Define Layer

La tecnologia CoE è affiancata da un nuovo strato definito Black Pixel Define Layer, concepito per ridurre le riflessioni ambientali. Meno riflessi implicano un contrasto percepito più elevato e una migliore resa in condizioni di luce complessa, con colori più saturi e neri più profondi senza ricorrere a soluzioni che penalizzano efficienza o spessore.

Luminosità ed efficienza: cosa aspettarsi

Il report indica due scenari: superare la soglia di 2.600 nit di picco oppure mantenere la stessa luminanza dei migliori pannelli attuali abbattendo i consumi. In entrambi i casi, il risultato sarebbe un display più competitivo nei contesti critici (sole diretto, HDR spinto) e meno energivoro nell’uso misto, con vantaggi indiretti su gestione termica e throttling.

Funzioni aggiuntive e privacy

Tra le funzioni in discussione figura una modalità “Private Display” per limitare l’angolo di visione e proteggere i contenuti da sguardi laterali. Se implementata nativamente a livello di pannello, questa soluzione potrebbe offrire un controllo più fine rispetto ai filtri software o agli accessori fisici, ma restano da verificare impatti su luminanza e fedeltà cromatica.

Se le indiscrezioni di ET News si riveleranno accurate, l’Ultra potrebbe fissare un nuovo riferimento per i display mobili, puntando su miglioramenti misurabili (luminosità, consumi, riflessi) più che su gimmick. La scelta di confinare le novità al modello di vertice rafforza l’identità premium, ma rischia di rendere meno appetibili le varianti inferiori. Il vero discrimine sarà nell’esperienza d’uso reale: gestione del PWM, uniformità ai bassi livelli di luminanza e calibrazione saranno decisive quanto i picchi in nit.

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