FuriLabs FLX1s: smartphone Linux da 500€ con app Android e switch hardware per la privacy

Un nuovo telefono Linux prova a farsi spazio in un segmento di nicchia ma strategico. FuriLabs presenta FLX1s, smartphone da 550$ (circa 510€) basato su FuriOS (Debian) che punta su flessibilità multi‑OS, supporto alle app Android e una dotazione orientata alla privacy con interruttori fisici per disattivare microfono, fotocamere e baseband.

Panoramica hardware

Il dispositivo non insegue le specifiche di fascia alta, ma bilancia efficienza, autonomia e funzioni pro‑privacy.

– Schermo da 6,7 pollici, risoluzione 1600 × 720 e refresh a 90 Hz: un passo indietro rispetto al precedente modello in termini di densità e fluidità, ma pensato per contenere consumi e costi.

– Scocca con frame in policarbonato e retro in vetro, peso di 201 g. La resistenza è solo agli schizzi (niente IP68).

– SoC MediaTek Dimensity 900, 8 GB di RAM e 128 GB di archiviazione, espandibile via microSD fino a 1 TB: una piattaforma affidabile per Linux e virtualizzazione leggera.

– Batteria da 5.000 mAh con ricarica cablata via USB‑C 2.0; niente ricarica wireless.

Questa configurazione privilegia autonomia e compatibilità hardware. L’assenza della ricarica wireless e del jack audio riflette la scelta di uno chassis più sottile, con qualche rinuncia in termini di versatilità.

FuriLabs FLX1s

Comparto fotografico

Il modulo fotografico è essenziale e coerente con il target del prodotto.

– Sensore principale da 20 MP per gli scatti quotidiani.

– Seconda fotocamera macro da 2 MP per close‑up occasionali.

– Selfie cam da 13 MP per videochiamate e autenticazione.

L’insieme punta alla funzionalità più che alla fotografia avanzata. Non è lo smartphone indicato per chi cerca prestazioni imaging di livello top.

Connettività

La dotazione copre gli standard moderni senza eccessi:

5G con ampio supporto bande, dual SIM.

Wi‑Fi 6 e Bluetooth 5.2 per rete e accessori aggiornati.

– Porta USB‑C 2.0 per dati e ricarica.

Manca il jack da 3,5 mm, scelta ormai diffusa ma che impone l’uso di adattatori o cuffie wireless.

Privacy e sicurezza

Il tratto distintivo è l’approccio “hardware‑first” alla privacy. Lungo la cornice sono presenti switch fisici che tagliano l’alimentazione a:

Microfono

Fotocamere

Baseband

A differenza dei toggle software, questi interruttori interrompono fisicamente i circuiti, riducendo i rischi di attivazioni non autorizzate. È una soluzione che strizza l’occhio a sviluppatori, giornalisti e utenti sensibili alla sicurezza.

Software, multi‑OS e virtualizzazione

Il telefono arriva con FuriOS, distribuzione basata su Debian, ma è progettato per lasciare spazio ad altri sistemi operativi. La compatibilità con le app Android è parte del pacchetto, mentre il supporto alla virtualizzazione tramite KVM consente scenari avanzati come ambienti isolati o test multi‑piattaforma.

In pratica, è un device pensato per chi vuole controllare la propria stack software, con la consapevolezza che l’esperienza può richiedere configurazioni e affinamenti manuali.

Prezzo e disponibilità

Il prezzo annunciato è di 550$ (circa 510€), con possibili variazioni in base a tasse e importazione. La finestra di disponibilità non è stata dettagliata al momento dell’annuncio.

Differenze rispetto al modello precedente

Rispetto al primo FLX1, questo aggiornamento concentra i compromessi dove hanno meno impatto per l’utenza di riferimento:

– Display a 90 Hz e risoluzione più bassa (prima 120 Hz e pannello più definito).

– Sensore fotografico principale più contenuto e assenza della ricarica wireless.

Solo resistenza agli schizzi, niente IP68.

Rimosso il jack audio.

– Vantaggi: dimensioni e peso ridotti, profilo più snello e migliore maneggevolezza.

Il risultato è un device più pragmatico e portabile, che conserva le peculiarità pro‑privacy sacrificando alcuni extra “premium”.

FLX1s è un prodotto per una nicchia consapevole: sviluppatori, professionisti della sicurezza e appassionati di open‑source che cercano un telefono Linux con supporto app Android, switch hardware e virtualizzazione KVM. Le rinunce su display, ricarica e foto lo rendono poco adatto a chi vuole un quotidiano “consumer‑first”, ma per il suo pubblico offre un mix raro di controllo, flessibilità e connettività moderna (5G, Wi‑Fi 6) a un prezzo coerente con il mercato dei telefoni Linux.

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